Sesta Minilezione sugli oli essenziali

Buon giorno e ben tornati alla nostra VI mini lezione, oggi illustreremo in modo semplice le due più importanti e riconosciute metodiche estrattive per ottenere oli essenziale per uso aroma terapico.

Sicuramente la più utilizzata è la DISTILLAZIONE a vapore la quale si suddivide in ulteriori altre 3 forme.

 

distillatore oli essenziali

Importante durante il processo della distillazione rispettare le condizioni stabilite nell’alambicco che sono: T° (temperatura), P (pressione) e la durata, tutto questo  per ottenere un o.e. utilizzabile in aromaterapia.

Facciamo un esempio, per ottenere l’o.e. di cipresso la distillazione avviene a 220°, 0 bar per 24 ore , ora se bloccassimo la distillazione prima delle 24 ore mancherebbero parecchi composti, l’olio essenziale perderà quindi alcune delle sue proprietà e acquisirà alcuni profili di rischio. Da qui l’importanza, già detta, di rivolgersi ad una ditta seria che produca solo o.e. di uso professionale.

 

Segue la SPREMITURA A FREDDO metodica utilizzata per ottenere le essenze dalla buccia degli agrumi.

Si utilizza questo metodo perché l’essenza contenuta nella buccia è elevata e basta esercitare una lieve pressione per rompere le sacche contenenti l’essenza stessa e farla uscire……chi di noi non ha mai schiacciato la buccia di arancio oppure non l’ha messa sul calorifero per respirare la sua fragranza? fragranza dolce, calda e fruttata che porta gioia e felicità.

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In questo caso non ci sono i 3 parametri visti prima da rispettare perché non si userà un distillatore.

Qui  l’importante è scegliere quando spremere le bucce.

Perché?

Per la presenza di particolari sostanze i furani, queste sostanze  prodotte dalle piante per aumentare la concentrazione dei raggi solari, aumentano il rischio di fotosensibilizzazione, quindi occorre  spremere gli agrumi quando la concentrazione di questi composti è minima, ovvero quando i frutti sono maturi.

NOTA: un olio essenziale per essere ritenuto tale e quindi utilizzabile in aromaterapia non deve subire “modifiche” cioè non deve essere privato di sostanze ne devono esserne aggiunte.

Milvia Canclini, laureata in farmacia