LINFODRENAGGIO MANUALE SECONDO VODDER

Il Linfodrenaggio è una tecnica manuale, che rientra nell’ambito del massaggio terapeutico e, come tale, richiede una formazione specifica da parte dell’operatore che lo voglia eseguire in modo corretto, professionale ed efficace.

Le prime descrizioni e conoscenze del sistema linfatico risalgono al 16° secolo, e nei secoli successive nuove informazioni su di esso furono scoperte, ma nonostante ciò, il sistema linfatico è stato spesso trascurato nella formazione universitaria e nei corsi di aggiornamento per medici.

Il Linfodrenaggio Manuale (LM), viene messo a punto dai coniugi Emil e Estrid Vodder in Francia, negli anni Trenta del secolo scorso, quando essi sentirono e videro sotto le loro mani che le affezioni catarrali croniche delle vie respiratorie superiori, erano accompagnate da ristagni di liquidi nel sottocute.

I coniugi Vodder si resero conto che con movimenti specifici di massaggio, eseguiti in direzione del decorso delle vie linfatiche, questi ristagni potevano essere drenati.

Grazie alla collaborazione dei coniugi Vodder con la famiglia Wittlinger, negli anni 60 venne fondata la clinica e Scuola del Dr. Vodder di Walchsee in Austria, dove vengono curati i pazienti con linfedema e dove vengono formati i fisioterapisti specializzati in questa tecnica.

CARATTERISTICHE ED EFFETTI?

Il LDM è ben diverso dal massaggio classico a cui si è abituati a sottoporsi. Durante un massaggio classico, la pelle si arrossa, la profondità delle manovre può provocare fastidio, se non, addirittura, dolore. Al contrario, il LDM provoca un impallidimento della cute, è dolce, lento, ritmico, gradevole. Il paziente si rilassa, molti si addormentano. Va chiarito che, in caso di linfedema duro, fibrotico, un tocco troppo leggero risulterebbe assolutamente inadeguato. La mano dell’operatore deve perciò essere una mano che non impone, ma che ascolta, percepisce e si adatta.

Tra gli effetti, scientificamente dimostrati, del LDM, si annovera il cosiddetto “Effetto Simpaticolitico”, un termine tecnico che sta ad indicare che un trattamento eseguito in modo corretto è estremamente rilassante ed antistress. Senza porsi come una panacea, il LDM secondo Vodder è di notevole aiuto. Un ambiente confortevole, la luce soffusa o, meglio ancora, naturale, il silenzio, una posizione comoda sul lettino da massaggio, l’utilizzo di teli per coprire le zone del corpo sulle quali non si lavorando, l’assenza di disturbi esterni, i movimenti ritmici e gentili che spostano la pelle senza aggredirla, la durata della seduta (almeno 45 minuti) sono tutti fattori che hanno una valenza terapeutica da non trascurare in quanto determinanti ai fini del raggiungimento del risultato voluto. I tocchi del LDM secondo Vodder alternano continuamente una fase di spostamento attivo della cute ad una fase di non – pressione. In tal modo si stimolano i recettori del contatto della cute, che sono antagonisti dei recettori del dolore: il risultato è un buon effetto analgesico, secondo la Teoria del cancello, elaborata oltre 40 anni, ma tutt’ora valida. Ancora, il LDM secondo Vodder agisce sulla muscolatura scheletrica (rilassando le dolorose contratture muscolari e rimuovendo le tossine e l’acido lattico che possono ristagnare nei tessuti) e su quella liscia. La peristalsi intestinale può ritrovare il suo ritmo fisiologico (sia in caso di atonia che di intestino spastico ); i vasi linfatici, la parete dei quali è circondata da cellule muscolari lisce, rispondono alle manualità del LDM con un aumento della loro frequenza di contrazione.

Il LDM contribuisce a mantenere il nostro tessuto connettivo (cioè l’ ambiente in cui avvengono gli scambi metabolici che costituiscono il microcircolo), sano e pulito, con un buon effetto drenante. I prodotti del catabolismo cellulare, grazie a questa tecnica, raggiungono più velocemente le strutture linfatiche deputate al loro riassorbimento.

Solitamente, i pazienti riferiscono di sentirsi più leggeri e di urinare di più; gli arti appaiono più snelli e si percepisce un benessere generale. Infine, regolari sedute aiutano l’organismo a mantenersi nelle migliori condizioni di salute, sostenendo le difese immunitarie: questo effetto, non ancora convalidato scientificamente, trova però conferma dall’esperienza quotidiana di migliaia di terapisti che, in tutto il mondo, utilizzano la metodica.

Per quanto riguarda le controindicazioni, si distinguono quelle assolute (situazioni nelle quali il LDM sarebbe dannoso e controproducente) da quelle relative (situazioni nelle quali il LDM va eseguito adottando misure di sicurezza e precauzioni particolari), che vengono valutate dal fisioterapista caso per caso.

INDICAZIONI

Molteplici sono I campi di applicazione del LDM secondo Vodder:

in particolare si parla di linfedemi primari, o secondari ad una patologia.

Quindi si possono trattare linfedemi nell’ambito:

  • oncologico
  • postraumatici (ematomi, distorsioni, lussazioni, lesioni tendinee, legamentose, meniscali; borsiti, sindrome del tunnel carpale, postumi di fratture, distrofia di Sudeck)
  • postoperatori (nell’ambito ortopedico, odontostomatologico, estetico, cicatrici…)
  • affezioni reumatologiche (artrite reumatoide, artrosi)
  • malattie sistemiche del tessuto connettivo (sclerodermia, polimiosite, dermatomiosite…)
  • osteoporosi
  • edemi locali del SN centrale e periferico (emicrania e cefalea, sindrome di Menière)
  • disturbi edemi venosi
  • infiammazioni croniche locali delle vie respiratorie (raffreddore cronico, bronchite asmatica e cronica, sinusite cronica, otite cronica e catarro tubarico, tonsillite cronica)
  • stipsi
  • affezioni dermatologiche (acne vulgaris, rosacea; dermatite periorale; eczemi allergici e cronici…)
  • stress
  • distonia vegetativa
  • in associazione a diete dimagranti per il mantenimento dell’elasticità cutanea

In alcuni casi, il LDM e/o la TDC (Terapia di Decongestione Complessa) rappresentano ancora oggi il trattamento elettivo, in altri possono essere utilizzati per affiancare ed ottimizzare i risultati ottenuti con altre terapie (fisiche, farmacologiche o riabilitative).